Approfondimenti utili per capire meglio

Modellismo, idee e progetti da sviluppare con l’ingegneria inversa

Quando si fa mente locale sulle meraviglie del modellismo il più delle volte ci si ferma a riflettere sulla bellezza e la perfezione delle riproduzioni in scala – all’interno di diorami – di treni, attrezzi e macchinari da cantiere. Si tratta di un mercato che fino a qualche anno fa era considerato di nicchia e un settore piuttosto limitato. Ma adesso, forse anche per la riscoperta di certe attività ‘slow’ e appaganti, è in corso una vera e propria inversione di tendenza. La tecnologia si è messa al servizio di questo particolarissimo mondo, sviluppando soluzioni ad hoc per il recupero veloce di progetti e pezzi spesso unici, in modo da dar vita alle idee più ambiziose. La tecnica principale alla quale fare riferimento è quella del reverse engineering (letteralmente ‘ingegneria inversa’): permette di analizzare e riprodurre qualsiasi oggetto o componente, ottenendo un secondo oggetto o componente con le stesse caratteristiche e funzionalità (oltre che con eventuali migliorie apportate). Per quanto riguarda in generale l’ambito progettuale, la tecnica del reverse engineering da scoprire su corsa3d.it trova applicazione ogni volta che vi sia il bisogno di replicare le geometrie di elementi, per tradurle in modelli matematici CAD tridimensionali ad alta fedeltà. Questo consente di aprire le porte alle successive fasi di lavorazione e di prototipazione, velocizzando le operazioni e riducendo i costi.

L’acquisizione digitale dell’oggetto e l’avvio della prototipazione

La scelta di ricorrere alla tecnologia di scansione ottica 3D è l’ideale sia nell’ambito del modellismo che in quello del collezionismo. Consente di acquisire modelli realizzati a mano in via artigianale ma anche di acquisire oggetti già esistenti, con l’obiettivo dichiarato di avviare la loro riproduzione anche su larga scala. Per quanto riguarda il modellismo, si potrà dunque procedere alla scansione e copia di minuteria metallica, giochi e monete così da ottenere dei file TLS per iniziare la prototipazione rapida. In merito invece al campo del collezionismo, per esempio, gli appassionati di motori d’epoca potranno procedere alla relativa scansione dell’oggetto per trasformarlo in una vera e propria opera d’arte. Occorre pazienza e precisione, si inizierà dallo smontaggio del motore per poi procedere con la scansione dei singoli componenti (in modo da riprodurre presto e bene ogni dettaglio). Dopo si prosegue rimodellando ogni parte – con l’ausilio di programmi CAD 3D come Rhino – e regolando le dimensioni: è qui che si innesca il processo di ingegneria inversa, partendo dalle scansioni tridimensionali. I modelli, una volta pronti, dovranno poi essere ottimizzati per la stampa 3D.

Grazie alla tecnica dell’ingegneria inversa diventa possibile per gli appassionati – così come per le aziende del settore – sviluppare progetti e idee spesso complessi, oltre che ad alto tasso di personalizzazione (ad esempio nell’ambito del modellismo statico). Infine sarà interessante fare riferimento a due ulteriori ambiti complementari, per i quali il reverse engineering rappresenta una risorsa, ovvero arte e restauro. Si possono riprodurre tramite scanner ottico sculture, statue e bassorilievi ma non solo. L’obiettivo può essere quello di portare a termine un restauro digitale o di realizzare un archivio virtuale. Le riproduzioni sono in genere utilizzate anche per fini espositivi, commerciali e didattici.