Tricopigmentazione, quali sono le differenze con un tatuaggio?
È la tricopigmentazione la tecnica innovativa che consente di ottenere un effetto naturale contro ogni tipo di calvizie. Ma vediamo come funziona e quali sono le differenze con un semplice tatuaggio: la parola agli esperti.
Come funziona la tricopigmentazione
La tricopigmentazione è una tecnica avanzata che consente di mascherare a livello estetico le calvizie – perdita dei capelli – in maniera personalizzata a seconda della propria necessità personale. Il risultato finale è ottimale e si ottiene attraverso il deposito microscopico di pigmenti naturali, asettici e biocompatibili.
L’obiettivo principale è ottenere un risultato completamente naturale previa analisi della cute e studio del progetto. L’effetto rasato viene ottenuto di norma con tre sedute, le prime due consecutive e l’ultima a distanza da un mese dal trattamento. Per i soggetti che desiderano l’effetto densità, le sedute che vengono programmate sono quattro – sempre due in giorni consecutivi e due dopo un mese dal trattamento.
Questa evoluzione tecnologica, come possiamo approfondire su https://www.tricomedica-abbagnato.it/, si basa sulla micropigmentazione estetica nonché paramedicale che viene svolta solo da professionisti del settore all’interno di centri specializzati e certificati. L’inoculazione è superficiale utilizzando pigmenti naturali e biocompatibili. Nel momento in cui il microdeposito viene posato sulla cute, questo ricrea l’effetto del capello rasato.
Di norma ci sono tre applicazioni differenti:
- Effetto rasato (il più richiesto)
- Effetto densità
- Copertura delle cicatrici
È da considerare una soluzione efficace e completamente indolore, che non richiede alcun percorso post operatorio e attenzioni particolari. Il risultato finale cambia a seconda del paziente e della sua base di partenza, cercando sempre di creare un effetto completamente naturale previa valutazione da parte del professionista certificato.
Differenze tra tatuaggio e tricopigmentazione
Questo è un metodo similare al tatuaggio secondo molti utenti, ma quali sono invece le differenze? La tricopigmentazione non deve essere confusa con un tatuaggio tradizionale anche se il principio di fondo potrebbe essere simile. Le tecniche sono completamente differenti e anche chi esegue il processo ha competenze completamente diverse:
- Il pigmento che viene utilizzato ha una reazione chimico/fisica differente nei due procedimenti. Le polveri che vengono impiegate per la tricopigmentazione si sintetizzano e subiscono un processo anallergico. Le stesse, dopo la pesatura, vengono incapsulate dentro una guaina che protegge dal contatto dei metalli con la pelle.
- L’ago che viene utilizzato per tricopgimentazione è completamente differente da quello per un tatuaggio tradizionale. Per quest’ultimo si usa un ago a punta, mentre per la tricopigmentazione si usa una punta liscia con il corpo ruvido. Una caratteristica molto importante che permette di depositare un quantitativo controllato e sempre uguale su tutto il cuoio capelluto. Non solo, infatti cambia anche la profondità in cui l’ago rilascia il pigmento: nel tatuaggio tradizionale la profondità è maggiore.
- I macchinari che vengono utilizzati non sono gli stessi per i due procedimenti. Il macchinario usato per la tricopigmentazione è stato studiato per lavorare sul cuoio capelluto con una taratura di battute minori e differenti in merito a quelle di un tatuaggio tradizionale.
Rivolgersi sempre e solo a professionisti del settore certificati, presso laboratori riconosciuti.