Approfondimenti utili per capire meglio

Il fuoco

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L’etimologia del termine fuoco sembra discendere dal termine latino foveo che significa riscaldare, tenere al caldo e dal vocabolo greco φς (phos) col significato di luce.

Originariamente, il termine foveo indicava il focolare, mentre il fuoco vero e proprio si indicava con il termine ignis, ma col tempo il primo sostituì il secondo.

Il fuoco ha sempre rappresentato il maggior pericolo per gli insediamenti antropici e la sua intensità, spesso nel passato, è stata anche causa della distruzione di intere città.

Il triangolo del fuoco

Perché il fuoco abbia origine devono verificarsi tre condizioni contemporanee che la scienza ha classificato nel cosiddetto “triangolo del fuoco”: l’innesco, il combustibile e il comburente. Questi tre elementi devono essere presenti in contemporanea, perché abbia luogo una combustione, se manca uno dei tre il fuoco non può svilupparsi. Non solo: il venir meno di uno degli elementi durante un incendio ne provoca la spegnimento.

La lotta al fuoco

Iniziata, semplicemente, con l’utilizzo dell’acqua, la lotta al fuoco si è avvalsa dei progressi della scienza e della ricerca nel tempo. Oggi esistono sistemi antincendio fissi e sistemi portatili per la lotta antincendio. L’estintore fa parte di questi ultimi.

L’estintore

L’estintore è un’invenzione relativamente recente: il primo estintore (nell’accezione del termine come la consideriamo oggi) venne inventato agli inizi dell’800, anche se l’invenzione risale al secolo precedente. Comunque, ci volle un secolo prima che venisse utilizzato in maniera sistematica, intorno agli anni ‘30 del secolo scorso.

L’estintore a co2

L’estintore CO2, conosciuto anche con il termine di estintore a biossido di carbonio, è stato uno dei primi estintori ad essere utilizzato in modo sistematico. La sua “datazione” si fa risalire al 1924, quando la Bell Telephone, per combattere gli incendi che si sviluppavano nelle sue centrali telefoniche, commissionò alla Walter Kidde Company un apparecchio a fluido non conduttivo. L’estintore ad anidride carbonica è formato da una bombola che contiene la CO2 sotto pressione. È un tipo di estinguente adatto a spegnere fuochi di liquidi infiammabili ed è utilizzabile su apparecchiature elettriche in tensione ed apparati elettronici. Il suo funzionamento si basa sui concetti della sottrazione di calore, infatti all’uscita dall’estintore l’anidride carbonica ha una temperatura di – 78° C, e della sottrazione di ossigeno. In questo modo l’estintore doma velocemente le fiamme e non lascia residui.

Sebbene non possieda la versatilità di un estintore a polvere, su impianti elettrici, computer, ecc ha un’efficacia migliore e, non lasciando residui, non sporca e non rovina le altre attrezzature eventualmente presenti nel locale dove ha avuto inizio l’incendio, al contrario della polvere estinguente.

Gli estintori co2 richiedono attenzione per il loro uso: benché, teoricamente, il biossido di carbonio non sia tossico per l’uomo, il suo uso in una ambiente chiuso può portare all’asfissia per saturazione dell’ambiente e sottrazione d’ossigeno. Inoltre, le bassissime temperature a cui fuoriesce l’agente estinguente possono provocare bruciatura da freddo. Per questo motivo la manichetta di erogazione è provvista di un’apposita impugnatura. È superfluo ricordare che l’estintore a CO2 non va mai indirizzato verso le persone.

Le sue controindicazioni all’utilizzo sono la presenza di fuochi sviluppatisi da materiali solidi, sui quali il biossido di carbonio non ha efficacia, e i fuochi di polveri di metalli per via delle reazioni violente che si possono generare in questi casi.

Estintore co2 prezzo

Un estintore CO2  ha un prezzo che si aggira sul centinaio di euro per quello da 2 kg, mentre per la versione classica, quella da 5 kg, il prezzo si aggira sui 150 euro, circa. La versione più piccola è adatta all’utilizzo su auto, barche, cucina di casa, ecc., mentre l’estintore da 5 kg è più adatto ai luoghi di lavoro in genere.