Approfondimenti utili per capire meglio

La giusta illuminazione: quanto incide nell’arredamento di un negozio

Quando si progetta l’architettura e l’arredamento di un negozio, bisogna sempre tener conto di tantissimi fattori, dalla disposizione dei mobili alla loro qualità, fino al tipo di merce che si vende e al target a cui ci si rivolge. Ecco perché il lavoro del progettista e di designer in questo settore è molto influenzato da tante altre discipline, psicologia del cliente compresa. Prendiamo ad esempio l’illuminazione: quanto conta il fatto che un prodotto in esposizione sia illuminato nella giusta maniera? Tanto. Così come molta ha importanza l’illuminazione generale all’interno del negozio, i giochi di luce e l’atmosfera che saprà ricreare. Vediamo allora in cosa consiste, nei dettagli, la capacità di illuminare con arte gli spazi destinati al commercio.

Una luce diversa secondo la merce che si vende

Il primo scopo dell’illuminazione, per chi si occupa di arredo negozi arredamento negozi è quello di porre nella giusta luce la merce che si vende. Ogni tipo di arredo può essere utile: dal faretto al lampadario, dall’abat jour fino ai neon: tutto dipende da cosa si vende e a chi. Se però, in qualsiasi negozio si entri, la merce, il prodotto, non vengono ben illuminati, il cliente potrebbe anche pensare che ci sia qualche difetto nel prodotto stesso che sta acquistando! Ciò vale soprattutto nel caso si venda abbigliamento o bigiotteria, o per una gioielleria (in questo ultimo caso la luce è fondamentale nella valorizzazione degli oggetti preziosi). Diverso è invece il discorso per alcuni locali di intrattenimento (alcune tipologie di ristoranti, ma anche pub, caffetterie o certi negozi di libri o di antiquariato) in cui invece viene più apprezzata dai clienti una luce soffusa, che crei un’atmosfera più intima e ovattata.

 Attenzione alle regole degli esperti di visual merchandising

Il visual merchandising è una disciplina che studia la maniera migliore per creare le vetrine dei negozi, e non solo. Si basa sullo studio di stimoli visivi e sulle tecniche per invogliare all’acquisto.  Secondo gli esperti di visual merchandising due sono le regole fondamentali da seguire in fatto di illuminazione quando si arreda un negozio: innanzitutto la luce deve porre in risalto i pregi del prodotto che si sta vendendo e camuffarne gli eventuali punti deboli, e in secondo luogo deve invitare il cliente ad entrare nel negozio. Contano poi l’intensità delle luci all’interno del negozio e la qualità (luce calda, luce fredda, colorata, etc.).

 Punti di passaggio e corridoi meno illuminati

Normalmente i punti di passaggio dovranno essere meno illuminati degli scaffali su cui è esposta la merce (più o meno della metà come intensità). La luce in vetrina dovrà essere d’altro canto molto forte, perché deve attirare i passanti dalla strada, però bilanciata in modo tale che non vi siano troppe fonti luminose tutte insieme. Per regolare l’intensità delle luci secondo le esigenze del momento una scelta interessante può essere quella dei faretti o dei fari, che possono essere anche direzionabili. Non vanno sottovalutate neppure le lampade da terra o l’illuminazione dal basso, che crea giochi di luce molto piacevoli per chi visita il negozio. Per la qualità della luce, invece, fredda o calda, è preferibile sentire i pareri di un interior designer o di un addetto ai lavori. Meglio evitare il fai da te, che potrebbe compromettere le vendite. Illuminare un negozio di arredamento, ad esempio, come se fosse una palestra o un ufficio, è una scelta alquanto discutibile e pericolosa. Il consiglio, comunque, è di scegliere delle soluzioni flessibili, che possano essere cambiate o modificate all’occorrenza, secondo il cambiare delle esigenze.